L’aumento dei costi delle materie prime durerà a lungo?

Nella nostra sezione dedicata agli articoli non vogliamo parlare solo di casa o di rinnovamento ma anche di argomenti collaterali alla nostra attività e alle notizie che influiscono in modo importante sulla nostra mission, ossia rinnovare dove questo è possibile.

Non possiamo escludere una citazione a quello che sembra il prossimo tzunami globale ma che, visto il periodo complesso a causa dell’emergenza corona virus rimane ancora un po’ in sordina.

Parliamo del sempre più discusso “aumento delle materie prime” che da aprile 2020 sta mettendo in difficoltà aziende del vecchio e del nuovo continente.

Anche se può sembrare fuori luogo, questo fenomeno è di impatto su praticamente qualsiasi settore e capirete alla fine di questo articolo perché ha coinvolto anche il nostro settore. Cercheremo di fare un piccolo riepilogo dei mesi passati.

Partiamo dall’inizio.

Aprile 2020.

Pieno boom della pandemia da coronavirus. Lockdown totale in Europa e USA con l’attenzione verso il contenimento e il rifornimento di materiale sanitario e di protezione. In questa fase, iniziata a marzo, la domanda di produzione (esclusa la produzione di materiale sanitario appunto) è improvvisamente crollata. La maggior parte delle aziende che nel vecchio continente importano dall’est trovano le imprese cinesi chiuse in molte regioni, e il crollo della domanda data dai lockdown presenti quasi ovunque. Il risultato è stato un calo dei prezzi delle materie prime e di tutto il comparto economico. La pandemia nei mesi di marzo/aprile 2020 ha affossato il valore azionario di moltissime aziende, possiamo dire praticamente che tutta l’economia ha avuto un collasso.

I trasporti che normalmente spostavano merci in tutto il mondo si sono fermati e per un breve periodo sembrava che tutto stesse per crollare. Ma come sempre durante un periodo di forte crisi c’è chi guarda avanti, comprende l’opportunità e ne approfitta.

Infatti, con il calo dei prezzi, paesi produttori come la Cina in primo luogo, ha fatto incetta di materie prime investendo proprio sul fatto che i prezzi erano scesi bruscamente. A differenza di altri paesi (soprattutto in Europa) che hanno una politica di rotazione e non di stoccaggio, si tende a ordinare poco e non accrescere il proprio magazzino basandosi su un’offerta “on demand”.

Maggio 2020

A metà maggio 2020 si è intravisto uno spiraglio di ripresa. Le aziende riaprono e la domanda di beni di consumo riprende… ma così come era stata interrotta bruscamente, la domanda supera l’aspettativa e i produttori europei abituati a ottimizzare i propri magazzini (evitando eccedenza di materiale) bruciano in poco tempo i materiali disponibili per la produzione e ben presto questi si svuotano.

Estate 2020

Questo ha portato la domanda di materie prime (conseguenti alla domanda dei prodotti di consumo) a riprendere in modo anomalo, più del previsto. Ciò ha spinto coloro che detenevano queste risorse ad aumentarne il prezzo. Non solo, a causa del blocco per quasi due mesi dei trasporti (parliamo di merci in questo caso), tutti i container che normalmente hanno una circolazione ciclica rimangono indisponibili poiché fermi porti sparsi nel mondo. Ovviamente se la domanda di trasporto aumenta e i container scarseggiano, le compagnie di trasporto hanno pensato bene di aumentare i costi di nolo.

Per farvi un esempio: se a fine febbraio 2020 aveste chiesto una bicicletta nuova ne avreste trovate moltissime a prezzi più bassi del normale. La stessa bicicletta a maggio avrebbe avuto un costo molto superiore e ad agosto probabilmente sareste andati a piedi, visto che di biciclette non c’era più la disponibilità nei negozi.

E questo è successo per moltissimi settori.

Autunno 2020

Ora, se le regole sul comportamento da tenere in pandemia ormai sono state assorbite e  i lockdown ci sono ancora, buona parte delle aziende rimangono comunque aperte e viene da pensare che piano piano la produzione riprenda e tutto torni alla normalità. Se non fosse che… i paesi che hanno fatto incetta di materie prime preziose, indispensabili per la produzione di componenti elettronici, necessari per produrre qualsiasi cosa (dai tablet alle auto, dalle scarpe agli elettrodomestici), hanno pensato bene di approfittare della situazione e fare i loro prezzi.

Questo meccanismo si è innescato in primis sui metalli per la produzione hi tech (stiamo parlando di rame, nichel, litio, terre rare ecc..), per poi spostarsi su tutte le altre materie prime (carta, legno, acciaio… praticamente tutto).

Inverno 2020

Essendo quotate in dollari, le materie prime sono diventate un ottimo investimento per chi decide di farne incetta, dal momento che il dollaro è debole e per chi acquista questo rappresenta ancora di più un ottimo affare. Questo innesca l’aumento dei prezzi e la mancanza di approvvigionamento.

Se questo non bastasse durante il 2020 L’Organizzazione Marittima Internazionale ha imposto alle compagnie di trasporto di abbassare le emissioni combustibili facendo scaricare tali costi direttamente sui prezzi di trasporto.

Già verso dicembre anche noi di Artesive, nel nostro piccolo, ci accorgiamo che qualcosa non va. I prezzi degli imballaggi in cartone, ad esempio, subiscono un aumento quasi ingiustificato e non solo… facciamo fatica a reperirli!! I prezzi della materia prima sembrano ancora normali ma comprendiamo comunque che è necessario un intervento di pianificazione a lungo termine, anche se su alcuni punti purtroppo quando decidiamo di agire siamo già in forte ritardo.

Per farvi un altro esempio: il nostro PopCorner (taglierino angolare in alluminio) che viene prodotto in Italia ha subito un aumento in produzione del 30% solo nell’ultimo anno. Inoltre l’azienda con cui collaboriamo che realizza fisicamente i componenti ha difficoltà nel fornire i prezzi, poiché l’alluminio subisce variazioni nell’ordine delle decine in percentuali da una settimana all’altra! Molte aziende sono nella stessa situazione…  alcune non riescono nemmeno a determinare se un preventivo fatto oggi possa portare ad un guadagno oppure ad una perdita nel momento in cui il materiale è pronto per la consegna al cliente.

Gennaio 2021

Ormai i prezzi di quasi tutte le materie prime sono in aumento costante. Non parliamo solo di metalli preziosi, ma anche di materie plastiche, il PVC in primis subisce un aumento del 100% in poco tempo e non sembra destinato a scendere. I paesi come la Cina, che possiedono miniere in Africa e in Asia, hanno fatto della crisi un’opportunità e durante i mesi precedenti hanno fatto molti investimenti arrivando addirittura a comprare ulteriore materia prima dall’Europa. In questo modo ben presto la stessa Europa è rimasta senza la poca materia prima che produce e senza quella che normalmente importa.

L’Europa in questo periodo ha a che vedere con la terza ondata della pandemia, data dalle varianti che portano la concentrazione sulla campagna vaccinale la quale sembra essere l’unica soluzione a breve termine per allentare la crisi sanitaria.

Decisi nel mantenere i prezzi contenuti ci muoviamo cercando di programmare la nostra produzione con visione più ampia aumentandone il volume per consentirci di coprire più mesi possibili e non abbattere questi aumenti direttamente sui nostri clienti.

Primavera 2021

Nell’ultimo anno il prezzo di nolo di un container dalla Cina verso l’Europa è passato dai 700 dollari ai quasi 7000 dollari!! Un aumento del 1000% per trasportare lo stesso materiale!! Vale per chi importa materiale dalla Cina, ma anche per chi importa da Giappone, Australia, USA. Insomma, i trasporti hanno contribuito pesantemente per tutte le aziende che trasformano il materiale e che necessitano di approvvigionamenti dall’estero.

Si inizia a parlare di questa crisi in modo più marcato, ma ancora molti governi preferiscono puntare sulla comunicazione verso l’emergenza sanitaria e l’importanza di vaccinarsi. Ed è comprensibile.

Maggio – Giugno 2021

Attualmente tutte le materie prime hanno subito forti aumenti, dati sia dalla mancanza di approvvigionamento sia dalla speculazione finanziaria..

Finalmente con l’emergenza covid che per ora, e solo per ora, sembra allentarsi, anche i giornali iniziano a parlare dell’argomento. Ma ovviamente se ne guardano bene da creare nuovi allarmi sociali. Un articolo molto interessante fatto da Milena Gabanelli che parla proprio dei motivi principali legati agli aumenti dei prezzi.

Come sempre l’estate tende a non far pensare ai problemi, e dal momento che veniamo da oltre un anno di restrizioni è normale e comprensibile che si preferisca pensare ad altro… ma come hanno fatto pochi paesi fino ad ora, sarebbe opportuno a nostro avviso che si inizi a comprendere questo fenomeno e intervenire in modo univoco affinché questa ridicola manovra speculativa finisca il prima possibile.

E se pensate che i rincari riguardino solo materie prime “fisiche” come metalli e altri materiali inerti, leggete questo articolo in cui si parla dell’aumento del prezzo degli alimenti.

E Artesive come si comporta?

Come scritto in precedenza, il nostro obiettivo è di mantenere i prezzi stabili finché possibile. Abbiamo mantenuto i prezzi fissi per tutto il 2020, apportando un piccolo aumento a gennaio (aumento che avevamo programmato a inizio 2020 ma che la crisi covid ci ha spinto a posticipare) solo su alcuni tagli di materiale. Abbiamo cercato di approvvigionare il materiale necessario a coprire la fine del 2020 e i primi mesi del 2021, ma questo non è bastato. I costi dei trasporti in continua ascesa durante tutto l’ultimo anno e delle materie prime come il PVC e la carta nel nostro caso hanno inciso pesantemente sui costi di produzione. Su alcuni costi, nemmeno le migliori pianificazioni possono riuscire a controllare. Con aumenti così alti rispetto all’anno precedente non possiamo più permetterci di mantenere i prezzi a questi livelli ancora per molto tempo.

È stato deciso quindi di apportare un minimo aumento a partire da agosto 2021 cercando di capire se entro la fine dell’anno i prezzi ritornino almeno in parte ai valori del periodo pre-pandemia.

Questa notizia degli aumenti sulle materie prime è diventata abbastanza virale anche online. I numeri e i motivi precisi dei vari rincari sono ancora confusi. Leggerete percentuali diverse a seconda dei siti che visitate, ma è chiaro che durante una crisi sanitaria globale qualcuno ne ha approfittato in modo assurdo portando presto ad un aumento dell’inflazione e ad una nuova crisi di carattere economico, poiché tutti gli aumenti vanno sempre a finire in carico ai clienti finali e alle piccole aziende.

A partire da agosto i prezzi subiranno un piccolo aumento. Vi invitiamo ad approfittare e sfruttare adesso i prezzi attuali.


08/07/2021 - Articoli

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